Giornata del Ringraziamento
Questa festa nasce nel 1950, su desiderio della Coldiretti ed è nota anche come “Festa di San Sebastiano”.
Fino agli anni ’50, Casatenovo era un territorio quasi completamente agricolo: la maggior parte della popolazione viveva di faticoso lavoro nei campi, con pochi macchinari, spesso aiutandosi a vicenda nelle cascine. Poco, però, potevano fare per rimediare a eventi che, spesso, diventavano tragici: malattie animali, infortuni, estati troppo secche e via dicendo.
Da quelle condizioni, nei secoli, nacque la devozione contadina alla Madonna e ad alcuni “santi in Paradiso”: San Sebastiano, San Giobbe, Sant’Antonio e altri. Ciascuno “specialista” in un campo specifico della vita contadina. San Sebastiano per le malattie, Sant’Antonio per gli animali e via dicendo.
Ciascuno veniva festeggiato e “ringraziato” per la sua opera di aiuto alla vita nei campi.
I tempi sono cambiati, grandi macchine hanno sostituito il lavoro manuale, il territorio casatese è trasformato e il numero dei contadini si è ridotto moltissimo.
La messa, principale manifestazione di un tempo, è oggi molto meno partecipata, anche se vede sempre la presenza delle autorità e l’offerta dei doni della terra.
In compenso, la parte “laica” della festa è diventata via via più imponente: decine di carri e trattori percorrono le strade casatesi per fermarsi a messa in una delle frazioni o nel capoluogo, a turno. Moltissimi volontari, spesso giovani, dedicano il loro tempo a preparare carri, vestiti tipici, cibi tradizionali.
Paradossalmente, oggi, la festa del ringraziamento ha assunto una importanza ancora maggiore: al suo significato più religioso, alla devozione popolare, ha aggiunto un ruolo di insegnamento e conservazione, rappresentando le radici culturali, religiose ed economiche del territorio, in modo visibile e concreto con i carri, gli addobbi, i costumi, il cibo.