Un’altra “businàda”, un raccontino giocoso, ricco della saggezza e ilarità degli antichi proverbi.
Mi sono tanto divertito nella composizione, perché mi sono passate simpaticamente nella mente alcune figure di avvocati, accomunati da pregi e difetti, ai quali un tempo la gente comune raramente ricorreva, affidandosi ciecamente ma non senza un pizzico di sospetto e diffidenza.
E non mancava la sottolineatura, a volte bonaria ed a volte graffiante, della povera gente nei confronti delle debolezze del “potente”.