Una bellissima giornata di sole (dopo la pioggia delle ultime edizioni della Giornata Ecologica) ha accompagnato l’escursione organizzata dall’Associazione Sentieri e Cascine “L’Acquedotto di Mellerio: natura e cultura nella Valle del Pegorino”.
Oltre un centinaio i partecipanti. E non solo di Casatenovo. Davvero un’ottima partecipazione ed una positiva risposta al programma di escursione proposto quest’anno.
La partenza
Poco dopo le 9,00 la partenza.
La prima tappa alle sorgenti dell’acquedotto. Con il supporto di alcuni testimoni (Il nostro mitico Enrico Fumagalli, Andrea Viscardi, Cogliati Romano e Viscardi Gianluca di Campofiorenzo) è stata ricordata l’origine di quest’opera risalente a quasi due secoli fa. Commissionato dal Conte Mellerio serviva per portare l’acqua dalle sorgenti di Brugora (così denominate dalle carte di allora) fino a Villa Gernetto (attualmente di proprietà di Silvio Berlusconi) dopo un percorso di circa 8 chilometri.
Sorgente
I nostri testimoni hanno raccontato tra l’altro come, fino a pochi decenni fa, i residenti della Corte Grande di Campofiorenzo periodicamente “pertegavano” l’acqua.
Di fatto un’operazione di manutenzione vera e propria che serviva per liberare la condotta dell’acqua da radici, foglie e tutto quanto poteva crescere al suo interno.
Si infilavano alcuni tronchi di legno (da qui il termine dialettale pertega’) nel tubo che venivano spinti tra una cameretta e l’altra (distanti circa 25 metri).
Nel fondovalle non è mancato un cenno al Cammino di Sant’Agostino. Proprio questo tratto è presente in una delle tappe previste, quella che collega la Chiesa di Brugora con il convento della Misericordia.
Il primo ponte
Successivamente ci siamo avvicinati al primo ponte creato appositamente per consentire il passaggio in quota della tubazione. Fino a pochi decenni fa veniva utilizzato anche come passaggio pedonale. Pare che qualche foto possa testimoniarlo.
L’attraversamento attuale è garantito dallo splendido lavoro fatto dai nostri volontari nelle scorse settimane realizzando due scalette per superare agevolmente le forti pendenze delle rive.
Qui è stata la volta di un interessantissimo intervento del nostro Massimo Valagussa, agronomo.
Ci ha illustrato l’utilità di ogni essere presente nei nostri boschi a partire da quelli più piccoli e talvolta invisibili (ai nostri occhi) insetti.
Solo con la compresenza di ognuno di questi può essere garantito l’equilibrio necessario.
Non è mancato un consiglio a tutti noi.
Attenzione al taglio talvolta indiscriminato di “pezzi” di alberi o peggio ancora di alberi “interi” che possono, con la loro assenza, mutare l’equilibrio per quelli che stavano vicini che potrebbero risentirne anche in termini di stabilità.
Secondo ponte
Al secondo ponte, molto più imponente del primo è apparsa ancora più evidente la complessità tecnica dell’opera.
Da una ricerca effettuata con un documento del 1834 l’opera commissionata dal Conte Mellerio è stata progettata da un ingegnere idraulico che allora probabilmente era un’autorità in materia: l’ing. Carlo Parea.
Oltre alla progettazione del cosiddetto Condotto Mellerio (altrimenti detto acquedotto del Gernetto) fu responsabile anche della progettazione del Canale Naviglio di Pavia, del Ponte di Boffalora sul Ticino, il Ponte di Vaprio sull’Adda ed altro ancora.
Anche qui i nostri testimoni hanno aggiunto notizie e commenti molto interessanti.
Verso Rancate
Siamo poi risaliti verso Cascina Giovenigo e, una volta riattraversata la valletta, siamo ritornati a Cascina Rancate per un meritato momento di ristoro organizzato con la collaborazione dei residenti della Cascina stessa.
Rancate
Uno di loro, Giovanni Zardi, ci ha intrattenuti sulla “storia” della cascina, gli elementi salienti della sua struttura, alcune tecniche e modalità utilizzate nella ristrutturazione, ha raccolto e illustrato alcuni interessantissimi “accessori” della costruzione stessa.
Una presentazione davvero interessante che ha coinvolto i presenti in maniera molto partecipe. E non sono mancati ovviamente cenni agli aspetti socializzanti favoriti dalla struttura della costruzione ed alla fruibilità degli spazi collettivi.
Grazie davvero anche a lui.
Grazie!
Infine un ringraziamento a tutti i partecipanti, davvero tanti, a chi ha sostenuto quest’iniziativa, dall’Assessore all’Ecologia Alfio Sironi, al Gruppo Valle della Nava, ai residenti di Rancate che ci hanno concesso i loro spazi organizzando anche il prezioso ed apprezzato aperitivo ed ai nostri volontari che hanno posato la segnaletica del percorso con annesse scalette a tempo di record ed ai nostri fotografi dell’AFCB che ci consentono di rivivere attraverso le loro immagini ciò che abbiamo vissuto.
Materiali, gallery, stampa…
Chi desidera maggiori informazioni sul Cammino di Sant’Agostino può:
- Consultare la sezione dedicata del nostro sito
- Visitare il sito ufficiale del progetto
Chi volesse acquistare il libro sul Cammino di Sant’Agostino, edito da Bellavite, può richiederlo anche al gruppo Valle della Nava.
Per chi volesse saperne di più, Giovanni Zardi ci ha lasciato due titoli di libri che trattano i temi da lui toccati:
- “Un contadino in mezzo al mare- Viaggio a piedi lungo le rive da Castelnuovo Framura” di MAURIZIO MACCANI (Edizione il Melangolo)
- “Meccanica celeste” dello stesso autore edito da Feltrinelli.