Lo scorso 2 Giugno, con un tempo un po’ incerto e dopo una giornata di acquazzoni la 2a edizione del ciclo “SENTIERANDO IN BRIANZA“.
Tema di quest’anno “ALLA RICERCA DELLE SORGENTI DELLA NAVA“, ma non solo: storie di vecchie distillerie, massi erratici, ex-conventi, ecc.
Un nostro Associato, con particolare vena poetica (considerando il tempo meteorologico inclemente nei giorni scorsi) ha scritto questa filastrocca per l’occasione.
Grazie comunque all’autore anche se vuole mantenere l’anonimato.
Il ritrovo alle ore 9,00 in Piazza Sala alla Colombina.
Si parte!
Con una cinquantina di volenterosi, tra cui il Sindaco e l’Assessore all’Ecologia ci siamo incamminati verso Via Misericordia.
Da lì, con un passaggio inedito, abbiamo iniziato a risalire il corso della Nava.
La prima sosta e la prima sorpresa presso l’Azienda agricola e vivai dei F.lli Pennati che ci ha gentilmente concesso il passaggio.
Molto interessante l’intervento di Antonio Pennati che, con una passione per il proprio lavoro tipicamente brianzola, in pochi minuti ha tratteggiato la sua variegata attività illustrando in modo molto convincente la qualità dei prodotti “made in Brianza” ottenuti.
Abbiamo poi proseguito per bellissimi campi avvicinandoci a Monticello con la caratteristica chiesetta stagliata sullo sfondo.
Alcuni grandi alberi hanno subito catturato l’attenzione.
Il nostro Massimo Valagussa, esperto agronomo, pur colto di sorpresa, ha saputo darci utili informazioni.
Bellissimi esemplari di salice e pioppo.
La sorgente
Aggirati gli alberi ci siamo trovati in uno dei luoghi naturali più caratteristici del nostro territorio sito fra il Comune di Monticello e quello di Casatenovo.
Una zona umida caratterizzata da vegetazione tipica e presenza notevole di acqua in tutti i periodi dell’anno.
Qui si trovano le sorgenti della Nava (o del Brem, come qualcuno chiama questo tratto di roggia).
A descriverne le caratteristiche e la sua origine (partendo da molto lontano, addirittura qualche millennio fa) ci ha pensato un vero esperto in materia, il Dott. Giampietro Beretta, docente presso l’Università degli Studi di Milano, geologo casatese e soprattutto profondo conoscitore dei nostri luoghi.
L’attenzione al suo racconto è stata notevole, anche da parte di più piccoli.
Non hanno fatto mancare il loro apporto anche Luisa Pennati, esperta di questi siti dove porta spesso i suoi alunni delle elementari, il nostro Guglielmo Pennati che ci ha raccontato, in puro dialetto brianzolo, perchè questa zona si chiama “Foppa Colda“, ancora Massimo sul perchè alcune piante preferiscono i terreni immersi in acqua per vivere e infine Giuseppe Savino che ci ha mostrato il crescione, pianta con particolari caratteristiche depurative che cresce solo presso corsi d’acqua puliti.
Torriggia e la Nava
Risalendo verso Torriggia il nostro geologo ha mostrato i diversi pozzi di estrazione dell’acqua esistenti in zona e utilizzati dall’azienda Vismara per la propria attività produttiva e che saranno prossimamente ceduti all’Amministrazione Comunale, come confermato dal Sindaco.
Risalito il sentiero eccoci in località Torriggia.
Dopo un meritato ristoro ci aspettava Giancesare Della Morte, erede del fondatore della distilleria Della Morte, notissima in tutta la Brianza e non solo.
Con il supporto di un tavolino riccamente allestito, quadri e manifesti appesi alle pareti, ha illustrato come si producevano, fino a pochi decenni fa, le famose grappe Della Morte tra cui il notissimo “grigioverde“, di cui un bicchierino era tappa quasi obbligata per chi si recava al lavoro al mattino presto alla Vismara.
Un pezzo di storia casatese magistralmente raccontata da Giancesare con dovizia di particolari e passione.
Grazie davvero per l’ottima presentazione e per la grande disponibilità, anche al resto della famiglia, in particolare al cognato Marco Pellegrini. Per noi la consapevolezza di aver contribuito a farla conoscere.
Proseguendo lungo il percorso programmato ci siamo “imbattuti” in un masso erratico presente nel giardino di un’abitazione privata, ricordo di una glaciazione assai lontana come ci ha ricordato il nostro esperto.
Scendiamo infine verso la roggia Nava.
Il greto del torrente è l’ennesima occasione per sfruttare le conoscenze del geologo che ci spiega perché il corso d’acqua in questo tratto è ancora abbastanza “naturale” mentre un po’ più a valle le grandi quantità d’acqua che si riversano raccolte dai nostri piazzali e dai nostri tetti erodono in continuazione le sponde creando fenomeni di dissesti molto diffusi.
E’ l’occasione per ringraziare il Dott. Giampietro Beretta (un amico di lunga data) per il preziosissimo contributo, non senza avergli strappato la promessa di supporti per altre occasioni.
Un grazie aggiuntivo anche per le modalità adottate per trasmettere informazioni complesse.
Un linguaggio semplice ed efficace, non sempre così scontato da parte dei tecnici.
Sorino
Risaliamo ora verso lo splendido borgo di Sorino, località in Comune di Monticello.
Ad attenderci una delle ultime famiglie originarie e ancora residenti che ci raccontano un po’ della loro storia.
Di quando, ad esempio, percorrevano il sentiero verso Casatenovo per recarsi alla Chiesa di San Giorgio, loro Parrocchia nonostante l’appartenenza municipale a Monticello.
A Torriggia venivano lasciate le calzature utilizzate per l’attraversamento della roggia sostituendole con quelle “della festa” per recarsi in Chiesa. Storie antiche ma raccontate ancora da chi le ha vissute in prima persona. Un grazie anche a loro.
Riprendiamo il cammino verso il Convento della Misericordia che lasciamo in disparte per dirigerci, attraverso un bel sentiero, alla Colombina da dove siamo partiti.
Un’ultima annotazione d’obbligo sui nostri cartelli.
In aggiunta alle classiche frecce in legno con le indicazioni delle località raggiungibili, è comparsa la scorsa settimana una freccia gialla.
E’ la freccia che indica che da lì passa il Cammino di Sant’Agostino, un percorso di oltre 400 chilometri che transita per un tratto di circa sette chilometri (prevalentemente in mezzo a campi e boschi) anche a Casatenovo.
Siamo molto orgogliosi come Associazione per avere contribuito, seppur in maniera parziale, ma riteniamo simbolicamente importante, a questa iniziativa.
La Colombina
Al rientro in Piazza Sala ci attendeva l’allegria tipica della festa della Colombina.
Una buona occasione per riprendere fiato. Stanchi ma soddisfatti per la buona riuscita della manifestazione.
Un parere condiviso da tutti i partecipanti, che hanno espresso notevole soddisfazione e tanta sorpresa per le molte novità scoperte a due passi da casa.
L’appuntamento è per l’anno prossimo!